Sempre sulla diatriba latte vaccino/latte di proseguimento

 

6038_200xMarzo 2014.

Compare, sul sito www.sicurezzaalimentare.it , una recentissima nota su questo argomento. Riporto volutamente questa fonte (e non quelle da Medline) in modo che sia accessibile anche ai non addetti ai lavori essendo scritta in “plain Italian” e non in “medichese”. La segnalo soprattutto perché rimanda a links sulla normativa internazionale in tema di latti di proseguimento e cita anche note sia dell’OMS che dell’EFSA (ente di controllo europeo per la sicurezza alimentare).

Il titolo dell’articolo è: “Latte di proseguimento inferiore al latte vaccino?”. Lo copio/incollo così com’è nei suoi punti salienti sperando di chiarire quanto vado dicendo da una ventina d’anni, ad un uditorio spesso ostile, nei miei libri e nei miei articoli.

“”…..qualcuno mette in dubbio la validità della sostituzione del latte di proseguimento con quello vaccino. Lo scorso giugno 2013 la Organizzazione Mondiale della Sanità si è scagliata contro il marketing del latte di proseguimento. Alimento spesso inutile, per come è distribuito e consumato. Che non sostituisce il latte materno. E che invece andrebbe sostituito con “local, nutritious foods”, raccomanda la OMS“”

“”Il latte di proseguimento sarebbe in realtà nutrizionalmente inferiore e non superiore a quello di mucca. Con un costo elevato: oltre 500 sterline per un anno, circa 235 sterline in più rispetto all’utilizzo di latte di mucca. Al centro delle critiche in particolare, l’eccessivo contenuto di zucchero, non necessario, e il basso contenuto -per contro- di calcio, fondamentale per lo sviluppo degli infanti. Confrontato una nota marca di latte di proseguimento con latte vaccino, Which? ha rivelato che nel primo caso gli zuccheri arrivano a 7,9 g/100g di prodotto, nel latte vaccino a 4,7g/100 g.  Circa il calcio, solo 86 mg/100 ml per latte di proseguimento, e 122 nel latte vaccino.“”

“” ……..ad oggi- aspetto delicatissimo- non vi sono obblighi di composizione, per legge, sul contenuto del prodotto, a differenza del latte in polvere per lattanti che è strettamente regolato. Intanto, la normativa PARNUTS è stata aggiornata con il Regolamento 609/2013  lo scorso giugno (2013). In base alla nuova normativa, la Commissione dovrà procedere con atti delegati per decidere il contenuto composizionale e l’etichettatura-presentazione sia degli alimenti per lattanti, che di quelli di proseguimento. Già nel 2011 il tedesco BfR (Bundesinstitut für Risikobewertung – il link all’articolo è http://www.bfr.bund.de/cm/350/kindermilch-abschlussbericht.pdf ) che si occupa di valutazione del rischio alimentare e in genere, alimentazione, aveva dichiarato come i latti di proseguimento non fossero nutrizionalmente migliori del latte vaccino.”"

A questo punto lasciatemi spazio per dichiarare: “”Care OMS, EFSA e BfR che dal 2010 vi state ponendo delle domande sui latti di proseguimento: alle vostre conclusioni era semplice arrivarci. Bastava ragionare e studiare la cosa liberi da vincoli e con mente volta all’obiettivo salute. Io l’avevo già fatto dal lontano 1993-4 (quest’anno è il ventennale della mia lotta per un’alimentazione infantile sana e naturale)”"

Beh: adesso basta con questo argomento. Mi comincio a stancare di dover lottare per far del bene. Volete dare latte in polvere al posto del latte vaccino modificato? Che vi devo dire: fate vobis!

 

 

 

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