Cisti Eruttiva Gengivale in un neonato: osservazione personale

 

 

2020-01-30 17.54.53Neonato di sesso maschile, nato presso la struttura in cui presto la mia opera da parto gemellare con peso di 2,400 Kg a 37 settimane di gestazione mediante parto cesareo di elezione, in buona salute e con punteggio di Apgar 8-9. All’ispezione del cavo orale presentava piccola tumefazione sul bordo gengivale mandibolare in posizione centrale ed in corrispondenza del sito di eruzione degli incisivi inferiori. Tale tumefazione di forma regolare e consistenza molle, colorito roseo giallastro, mobile in senso anteroposteriore e delle dimensioni di circa 2 x 0,5 cm, presentava nel suo contesto e in corrispondenza dei bordi laterali, due piccole formazioni bianche che entro le prime 72 ore di vita si sono, per retrazione del tessuto mucoso, rivelate come abbozzi dentali (incisivi). Il quadro ha presentato, alla valutazione obiettiva iniziale (all’atto della nascita), il dubbio diagnostico fra una Epulide ed una Cisti eruttiva. In realtà la presenza degli abbozzi dentali (emersi nei giorni successivi) e la forma non peduncolata escudevano la prima ipotesi confermando la seconda.

La cisti eruttiva dentale (vedi foto originale del caso clinico) differisce dall’epulide (vedi foto di repertorio) in modo sostanziale in primo luogo per la derivazione embrionale, dato che origina dalla lamina gengivale centrale (mentre l’epulide è un tumore benigno che sorge dal margine gengivale anteriore in qualsiasi punto) e nel suo contesto sono inclusi abbozzi di gemma dentaria. In secondo luogo l’epulide è tondeggiante, spesso multipla, ben vascolarizzata e quasi sempre peduncolata mentre la cisti eruttiva ha forma lineare e segue il margine gengivale in modo regolare. In letteratura vengono riportati solo rari casi clinici di cisti eruttiva in neonati.

2020-01-30 17.53.23Di regola la cisti eruttiva tende alla risoluzione spontanea, è compatibile con l’allattamento e non interferisce con l’eruzione dei denti decidui. Entro il IV mese scompare, quindi l’atteggiamento terapeutico è quello della osservazione e del monitoraggio. Solo in rari casi è descritta l’opportunità di asportazione della masserella. Non comporta alcuna complicanza se non quella di poter generare, in caso di distacco spontaneo, la sua possibile ingestione da parte del neonato.

2020-01-30 18.05.38Condivido questa mia esperienza per poter contribuire ad una corretta diagnosi, dato che la rarità dell’evento può generare dubbi nei colleghi neonatologi. Inoltre mi preme rassicurare i genitori dei bambini che presentassero questa piccola anomalia riguardo alla sua benignità e risoluzione spontanea. Spero aver fatto cosa gradita. Grazie per l’attenzione.

 

 

 

 

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