L’importanza del Biologo Nutrizionista nella prevenzione e nel mantenimento della salute

 

 

2015-08-18 19.52.29La “consapevole” leggerezza dell’essere e …del MANGIARE

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Signori: siamo circondati, inutile negarlo. La confusione, in tema di alimentazione, è grande sotto il cielo. La leva su cui si esercita pressione (solo per ottenere facili e grassi guadagni) da parte dei media e delle industrie di prodotti alimentari (integratori, pastoni e chi più ne ha…) è il “facile e subito”, pubblicizzando sistemi alimentari approssimativi, spesso fallaci e ancor più spesso pericolosi (pillole, bibitoni ripugnanti, barrette, oltre che sedicenti miracolose diete basate sulla sospensione totale di alcuni alimenti o dell’alimentazione tout court). Mangiare bene e correttamente è divenuto fuori moda: sempre più si ricorre ai fast food, ai take away, al panino al volo o peggio ai precotti che sempre più spesso vengono usati in casa al posto di alimenti freschi e preparati a dovere. “Ma non ho tempo di cucinare…come faccio?”. Bene: fare un piatto di pasta pomodoro e basilico richiede 10-12 minuti; un uovo alla cocque 6 minuti (sodo10 minuti); cuocere un petto di pollo tagliato sottile 10 minuti; una sogliola circa 8 minuti; una bistecca di 2 cm di spessore 8 minuti (quattro per lato sulla piastra). Per chi è fuori: un panino si può fare in casa con del buon pane (giusta quantità), del prosciutto crudo e qualche foglia di insalata. Non è difficile e tanto meno impegnativo quindi si tratta solo di volontà. Ma la cosa più importante di tutte, quella che fa la differenza, è avere una guida che tracci il percorso. Occorre SAPERE non solo COSA mangiare ma QUANTO e questo in base ai parametri che OGNI SINGOLO ORGANISMO DETTA. Che vuol dire? Semplicemente che lo stesso regime alimentare in due diverse persone NON HA LO STESSO EFFETTO. Ecco perché ognuno ha la sua griglia di prescrizione, basata sulle caratteristiche individuali. Ed ecco perché LE PRESCRIZIONI STANDARDIZZATE E UNIFORMI FANNO DANNI. Prevenzione significa soprattutto rivolgersi, per i proprio dubbi e per corrette indicazioni, ad una persona che abbia COMPETENZA SPECIFICA (un medico specializzato in Scienza dell’alimentazione, un biologo nutrizionista) non solo quando occorre dimagrire: da queste figure si va PRIMA di ingrassare o squilibrarsi, proprio per evitare di farlo. Andare a farsi prescrivere una dieta dimagrante o un regime dietetico terapeutico per dismetabolismo (diabete, ipertensione, dislipidemie, ecc.) è necessario…ma è la ratifica di una sconfitta personale. Il Nutrizionista è un educatore: insegna cosa fare per mantenersi nei limiti pur non rinunciando a nulla. Per stare bene occorre imparare a mangiare, avere una igiene di vita, sapersi autoregolare anche nelle cosiddette “eccezioni”, sapere quando fermarsi…soprattutto sapere che godere di una buona alimentazione, soddisfacente anche dal punto di vista del gusto e della tradizione mediterranea (e mi riferisco ad amatriciane, fagioli all’uccelletto, carbonare e quant’altro), non è in contraddizione con la forma ottimale e con la salute. Sin da piccoli si dovrebbe imparare ad autogestire la propria alimentazione. Il goal è quindi “formare” una mentalità che sia contemporaneamente buongustaia e sana. Ecco cosa vuol dire “La “consapevole” leggerezza dell’essere”: conoscenza e misura permettono di godere del buono senza debordare nel dannoso (il versante “insostenibile”…Milan Kundera mi perdoni per la citazione). Meditare non fa male e l’invito è a farlo. Il motto è: “Nulla è escluso ma con giudizio”. Io sul mio versante e mio figlio Alessandro Tasca sul suo, combattiamo quotidianamente per divulgare il concetto di prevenzione alimentare come elemento di conquista e mantenimento della salute: lotta impari purtroppo…spesso frustrante e faticosa (specie per mio figlio che si trova contro proprio gli spacciatori di “miracoli” alimentari coi quali, lungi dal dimagrire, ci si “affloscia). Certo conquistare il proprio equilibrio alimentare impegna (a fronte della facilità con cui si perdono chili quando si abbraccia uno qualsiasi dei sistemi alternativi a base di restrizioni da lager o di grosse spese per polveri o barrette) ma occorrerebbe sapere che non basta calare di peso: quel che conta è sapere COSA si sta perdendo e quali conseguenze porta… I nutrizionisti (che arrivano alla loro competenza con anni di studio duro e complesso) perdono contro gli imbonitori. Triste destino.

 

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