Obesità infantile: ma quanto se ne parla!

 

Pane e salame e un pò di vino rosso….un pò meglio di un hamburger con cocacola e patatine, no?

Ma guarda un pò! Ce ne stiamo accorgendo adesso che l’obesità fa più morti di calamità, incidenti e tumori…..ce ne stiamo accorgendo adesso che iniziare a mangiare bene da piccoli garantisce salute nell’età adulta. Questo risulta dagli intenti di ”‘Nutrizione e salute dal bambino all’adulto” in programma dal 17 Novembre prossimo nel quadro degli stati generali della Società Italiana di Pediatria. Riporto parola per parola la descrizione del programma: “……intraprendere percorsi condivisi e sinergici per promuovere, sin dalle prime eta’ della vita, l’adozione di una corretta nutrizione e di stili di vita salutari, indispensabili per prevenire malattie gravi e invalidanti dell’adulto, come diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, osteoporosi. E’ questa una delle piu’ importanti sfide per la promozione e tutela della salute della popolazione non solo in eta’ pediatrica, ma anche in eta’ adulta”.

Ma va??? Ma guarda un pò!!!!!

Nel lontanissimo 1997 scrivevo: “Obesità, malattie metaboliche, cardiopatie e dislipidemie sono in aumento. La causa è soprattutto un’errata conduzione alimentare, la cui origine è da ricercare nell’infanzia. Diete sbilanciate, errori nella valutazione del reale stato di benessere dei bambini, uso eccessivo di prodotti alimentari preconfezionati sono spesso alla base di problemi gravi che emergono alla distanza. Come prevenire tutto questo? È possibile svezzare e nutrire i bambini in modo naturale, usando prodotti freschi, seguendo da vicino la fisiologia della crescita e rispettando i peculiari fabbisogni di ogni singolo?”

Quasi le stesse parole dette con soltanto una quindicina di anni di anticipo….le stesse parole a cui però, per ciò che mi attiene, HA FATTO SEGUITO UN VERO PROGRAMMA. Non mi sono limitato a constatare: ho fatto qualcosa (svezzamento adeguato, correttezza dei programmi alimentari, limitazione o abolizione di preconfezionati, merendine, dolci e quant’altro, sensibilizzazione ad una corretta attività fisica fin dai 3 anni di età) ed ho ottenuto risultati più che soddisfacenti in termini di salute generale e di forma fisica nei bambini che ho seguito.

Siamo letteralmente sommersi dal marketing e noi genitori, che siamo il tramite fra il bambino e la società, siamo vittime di un sistema che occultamente CI COSTRINGE ad usare certi prodotti, alcuni dei quali possono indurre una vera e propria dipendenza (junk-food, merendine, fast-food, ecc.). Si dirà: “Ma come fa un alimento ad indurre dipendenza? In fondo si tratta di roba da mangiare, mica di droga!”

Ebbene: la dipendenza da droghe dipende dall’azione di alcune sostanze su centri nervosi particolari, alcuni endorfino-attivi, altri dopamino-attivi, sostanze che svolgono la loro azione sostituendosi ai normali neurotrasmettitori, o promuovendone una maggiore secrezione. L’uso prolungato da origine all’assuefazione (non sto a scendere nel particolare) per cui l’ottenimento dell’effetto gratificante si ha soltanto aumentando progressivamente le dosi….e comunque, ad un certo punto, si arriva a non poterne fare più a meno, pena stare male.

Non ci si pensa ma gli alimenti industriali ed i cibi “di convenienza” (dolci, cioccolatini, hamburger, cheeseburger, precotti, ecc.) contengono sostanze (alcuni grassi, alcuni aminoacidi, gli zuccheri in genere, teina, caffeina) che hanno gli stessi effetti. Nel junk food e negli altri preconfezionati (basterebbe leggere le etichette) la ricchezza in questi elementi realizza lo stesso risultato.

L’inizio di questa catena perversa, che spinge a consumare roba (non dico neanche “cibo”) di tal genere (estremamente dolce o salata, estremamente grassa e speziata, fritta e pastellata) è da ricercare nello svezzamento: pensiamoci quando ai nostri bambini invece di dare un sano brodino vegetale diamo pappe lattee (composte praticamente da carboidrati e basta, quindi dolcissime), omogeneizzati e liofilizzati (in cui la parte strutturale dell’alimento non esiste più perchè il tutto è ridotto a crema….ed i bambini abituati alle creme non accettano alimenti grezzi continuando a pretendere la stessa pappa anche al di la di un’età ragionevole), latti artificiali e “di crescita” (in cui la crescita è solo riferita agli introiti di chi li produce).

Andando avanti: I fast-food, i “paninazzi” da consumare in piedi con immediata gratificazione del palato attraverso sapori forti e salse agrodolci, i precotti che “fanno risparmiare tempo” e magicamente fanno comparire nel piatto una lasagna bolognese o dei cannelloni cremosi (non si contano i grassi e le spezie….nonchè i conservanti ed “esaltatori di sapidità” sotto forma di glutammato monosodico che è un neurotrasmettitore), impediscono di imparare quale sia il VERO SAPORE DEI CIBI NATURALI che al confronto  appaiono scialbi e scoloriti.

L’obesità e le patologie che sembrano tipiche dell’adulto/anziano INIZIANO NELL’INFANZIA. Basta quindi parlarne soltanto: queste “multinazionali” con una mano ci danno alimenti “dubbi” e con l’altra (per apparire buoni e salvifici) ci forniscono un programma sulla buona alimentazione.

Impariamo da soli a capire che i prodotti industriali NON SONO MEGLIO DI QUELLI NATURALI e nutriamo finalmente i nostri bambini con alimenti veri, comperati freschi e cucinati in casa.

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