Latte vaccino: quando e come inserirlo nella dieta dei bambini?

 

wiredMarzo 2014.

Sono stato invitato ad un confronto giornalistico da Michela Dell’Amico, di Wired, sull’argomento latte vaccino e svezzamento. Il mio interlocutore è stato il Prof. Andrea Vania, della “Sapienza”, past-president del gruppo europeo di studio sull’obesità infantile. L’argomento non è di marginale importanza, anzi riveste un significato, oltre che nutrizionale in senso stretto, anche sociale ed economico, dati i tempi:  si parla di paragonarlo ai latti di proseguimento (tipo 2) in polvere che vengono caldeggiati come gli unici prodotti capaci di garantire un bilancio corretto nonostante il loro costo elevato ed un vantaggio, sperimentalmente dimostrabile, pari o inferiore al latte fresco modificato in casa.

La mia posizione rispetto al latte vaccino è nota (per chi mi segue) e i lunghi anni di continuo aggiornamento mi hanno sempre più confermato che i latti di proseguimento non aggiungono nulla al potere nutrizionale del latte vaccino in se. L’intervista è stata pubblicata il 18/3/2014 su Wired al seguente link:

http://www.wired.it/lifestyle/food/2014/03/18/latte-vaccino-e-bambini-quando-introdurlo/

Purtroppo le esigenze redazionali hanno reso molto stringati i concetti che avrebbero invece dovuto essere meglio circostanziati. Nonostante ciò un’idea generale l’articolo la fornisce: la contrapposizione di un criterio “istituzionale” (con le sue ragioni che seguono protocolli e linee guida) e quello (il mio) basato su lunghi studi ed esperienza pluriennale “dal vivo”.

Devo dire, per onorare la verità, che su molti versanti mi trovo d’accordo con Vania (in specie per ciò che riguarda gli atteggiamenti razionali da tenere in materia di educazione, allattamento e quant’altro) ma purtroppo non sui latti artificiali e sui tempi/modi di svezzamento.

Chi vorrà leggere l’articolo avrà bisogno di un chiarimento: i latti artificiali NON SONO TUTTI UGUALI. Quelli denominati “tipo 1″ sono adattati e più simili, per elaborazione, a quello materno (si usano per i primi 4 mesi di vita). Il confronto, dunque, NON E’ FRA TIPO 1 E LATTE VACCINO MA FRA TIPO 2 (PROSEGUIMENTO) E LATTE VACCINO. La precisazione non è casuale ed occorre sempre tenerla presente. Il tipo 2 ed il latte vaccino fresco modificato in casa hanno caratteristiche analoghe e vengono introdotti nella dieta al momento dello svezzamento. La differenza è l’arricchimento in ferro e vitamine del latte artificiale (che non è un vero arricchimento ma una “restituzione” sintetica di tutto ciò che il latte ha perso con la liofilizzazione) con molti dubbi sia sull’efficiacia sia sulla possibile imperfetta beneficità (nellarticolo si affronta l’argomento).

Chi vorrà seguire il confronto potrà dunque utilizzare il link sopra riportato e, se riterrà, potrà lasciare qui di seguito un commento al quale sarò felice di rispondere.

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